COSA É IL D.LGS. 231/01 E PERCHÉ IMPLEMENTARLO

Il D. LGS. 231/01 ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, per la commissione di uno o più reati da parte di terzi ad esse riconducibili.

Tale responsabilità, che si aggiunge e non si sostituisce a quella della persona fisica che ha commesso materialmente il reato, non richiede necessariamente che l’ente abbia tratto concreto vantaggio, essendo sufficiente che gli autori materiali (amministratori, dirigenti, dipendenti, collaboratori ) abbiano agito nell’interesse dell’ente.

Più in generale la norma mira a sanzionare le aziende ogni qualvolta che si dimostrano inefficaci nell’attività di prevenzione e nell’adozione di adeguati strumenti preventivi (colpa di organizzazione).

I REATI PRESUPPOSTO

Ad oggi il D. Lgs. 231/01 annovera circa 150 reati suddivisi in più categorie:
  1. Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico
  2. Delitti informatici e trattamento illecito di dati
  3. Delitti di criminalità organizzata
  4. Concussione, induzione indebita a dare o promettere altra utilità e corruzione
  5. Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento
  6. Delitti contro l’industria e il commercio
  7. Reati societari
  8. Reati con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico previsti dal codice penale e dalle leggi speciali
  9. Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili
  10. Delitti contro la personalità individuale
  11. Reati di abuso di mercato
  12. Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro
  13. Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio
  14. Delitti in materia di violazione del diritto d’autore
  15. Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria
  16. Reati ambientali
  17. Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare
  18. Razzismo e xenofobia
  19. Frode in competizioni sportive
  20. Reati tributari
  21. Contrabbando
  22. Responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato
  23. Reati transnazionali e false dichiarazioni IVA (reati tributari)

LE SANZIONI

La sanzione pecuniaria consegue sempre alla condanna definitiva e viene determinata per quote (in numero non inferiore a cento né superiore a mille). L’importo di una quota varia da un minimo di Euro 258,00 ad un massimo di Euro 1.549,00. Le sanzioni interdittive si applicano esclusivamente in relazione ai reati per i quali sono previste e consistono nelle seguenti misure:
  • interdizione dall’esercizio dell’attività;
  • sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione del Reato;
  • divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio;
  • esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e eventuale revoca di quelli già concessi;
  • divieto di pubblicizzare beni o servizi.
Sanzioni accessorie stabilite dal Giudice possono inoltre comportare la confisca del prezzo o del profitto del reato e la pubblicazione della sentenza di condanna.